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Oppido, ordinazione Presbiterale di Don Domenico Sorridente

Mercoledì 30 giugno nella Cattedrale- Santuario di Oppido Mamertina, si è tenuta l’ordinazione presbiterale di don Domenico Sorridente della Parrocchia San Francesco di Paola in Gioia Tauro.
La solenne concelebrazione è stata presieduta dal Vescovo della Diocesi Oppido Mamertina-Palmi Mons. Francesco Milito, nel rispetto delle regole anti Covid 19.
Denso di intense emozioni il rito dell’ordinazione sacerdotale: un rito, ricco di significati, tra i più suggestivi e belli della religione cattolica, caratterizzato da momenti toccanti: dall’imposizione delle mani, prima dal Vescovo e poi da tutti i presbiteri, alla vestizione degli abiti sacerdotali con l’aiuto del parroco Don Pasquale Cristiani, dall’unzione col sacro crisma alla consegna del pane e del vino, all’abbraccio di pace.
Mons. Francesco Milito, nella sua omelia ha affermato che l’ordinazione presbiteriale di Domenico Sorridente è la prima ordinazione dopo la tragedia del Covid 19 che ha sconvolto il mondo e la prima nel primo anno del Sinodo.
Mons. Milito ha poi sottolineato che l’ordinazione presbiteriale è un momento di grazia , “manifestazione dell’Invisibile che di noi si prende cura, concretamente guidati dalla Chiesa, madre e maestra sicura nei sentieri del tempo”.
Proseguendo Mons. Milito ha spiegato i tre segni “pensati per oggi/Kairos affinché restino nel tempo, nei futuri Kairos della Santa Chiesa di Oppido Mamertina-Palmi, tra loro connessi da una logica teologica, di cui l’arte si fa interprete e linguaggio permanente”.
Il primo, la prima è la Cattedra episcopalis, la seconda la Casula del Sinodo, la terza è lo sviluppo del ciclo iconografico, che abbraccia la corona circolare e il primo emiciclo dell’abside, con al centro la Croce gemmata, circondata dai santi monaci italo-greci più rappresentativi dei secoli precedenti e successivi all’impianto della diocesi, operanti nella Vallis Salinarum, da sinistra verso destra: san Filareto e san Luca di Melicuccà o il Grammatico, san Nicola, san Fantino il Cavallaro, o di Taureana, sant’Elia lo Speleota e San Fantino il Giovane.
Infine Mons. Milito rivolgendosi a Domenico Sorridente lo ha esortato ad avere sempre come punti di riferimento i segni: “strettamente unito al Vescovo e al presbiterio (la Cattedra) pienamente inserito nella storia del popolo di cui porti il carico (casula), tutto e sempre in funzione della carità pastorale verso i fratelli che incontrerai sul tuo cammino, che oggi ha inizio nuovo”
Domenico Sorridente non senza emozione, dopo aver pronunciato i primi due versi del Magnificat, ha ringraziato Dio per il dono della vocazione, la sua famiglia, Don Albino Caratozzolo, Don Pasquale Cristiani e tutti quelli che lo hanno guidato e sostenuti nel corso del suo cammino.
Per il novello sacerdote, è iniziata una nuova vita, come “pescatore di uomini”, piena di amore e fratellanza all’interno della grande famiglia della Chiesa.
Domenica 4 luglio don Domenico presiederà per la prima volta l’Eucarestia presso la Parrocchia di San Francesco da Paola a Gioia Tauro.
Caterina Sorbara