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Cinquefrondi, incontro con i proprietari da espropriare per la costruzione della pedemontana

Una riunione molto partecipata e alquanto tesa si è tenuta alle ore 17.00 del 14 aprile presso i locali della Mediateca comunale di Cinquefrondi fra i proprietari da espropriare per i lavori di costruzione della tratto di Pedemontana S. Giorgio Morgeto-Cinquefrondi e i rappresentanti dell’Associazione “Laboratorio Società Civile” e del “Comitato Unitario di Base”, Armando Foci e Aldo Polisena.

     L’arrivo dei Tecnici dell’ex Provincia per la presa in possesso delle aree da espropriare ha infatti esasperato gli animi dei proprietari che lamentano la sordità dell’ex Provincia e delle istituzioni locali,  nell’ascoltare le loro proposte migliorative del tracciato progettato che li ha pesantemente danneggiati senza, peraltro, migliorare né l’impatto ambientale né il tracciato e che penalizzano principalmente la qualità dell’opera, il territorio e l’ambiente ma anche i loro diretti interessi.

     Particolarmente dura è stata la critica nei confronti del mantenimento dei quattro svincoli, due dei quali non solo sono inutili ma addirittura dannosi, sia per l’esproprio di molti ettari di pregiati uliveti, sia perché uno di questi svincoli viene previsto in aperta campagna in un luogo privo di alcuna viabilità.

 Anche l’eliminazione della galleria “Renali” in S. Giorgio Morgeto con conseguente previsione di una profonda trincea in un’area sabbiosa che non tarderà a provocare continui smottamenti che metteranno a rischio la transitabilità della futura strada, è stata oggetto di approfondita discussione anche per i danni inferti ad alcuni proprietari e per l’assenza di alcun accesso alle aree residue.

L’aspetto più negativo del progetto viene comunque ritenuto quello relativo all’allaccio della Pedemontana con lo svincolo della Superstrada verso Gioiosa ed il mancato collegamento verso Rosarno che di, fatto, annullano le forti potenzialità di sviluppo che il territorio riponeva in quest’opera.    

L’abbandono del precedente progetto della Comunità Montana lascia infatti inutilizzata la Galleria “Perciano”, alcuni piloni già iniziati ed il terreno già espropriato e sbancato, molti più funzionali e razionali rispetto al progetto attuale. E tutto ciò, lamentano i proprietari, senza considerare inoltre il grave danno loro inferto per l’esproprio dei loro terreni per il cambio del tracciato che, alla fine, risulterà talmente più lungo e tortuoso da depotenziare un’opera che doveva invece essere risolutiva per i problemi del territorio.

I toni, gli argomenti e i propositi battaglieri delle Associazioni e dei proprietari sicuramene continueranno nei confronti dell’ex Provincia, alla quale hanno  già chiesto nuovamente un incontro per esaminare nei dettagli il progetto appaltato, l’iter amministrativo per la consegna e l’inizio dei lavori nonché l’apertura di un tavolo permanente di confronto tra le parti al fine di garantire l’esecuzione di un opera funzionale e moderna al servizio del territorio, il rispetto dell’ambiente e, soprattutto, i diritti dei proprietari espropriati

 

                                     19.04.2017

                                     Per l’Associazione Laboratorio Società Civile    Armando Foci

                                     Per i comitati unitari di base e per il lavoro        Aldo Polisena