I Presidenti provinciali medici e Odontoiatri scrivono alla Santelli

ll.mo. Presidente REGIONE CALABRIA On Avv Iole SantelliI cinque Presidenti dei Consigli degli Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della RegioneCalabria, pur condividendo le iniziative fino ad oggi da Lei assunte a tutela della salute pubblica per farfronte al grave stato di crisi creato dal diffondersi della pandemia da Coronavirus, esprimono rammaricoper il mancato accoglimento della precedente richiesta di incontro, volta ad un propositivo confronto invista della cosiddetta “Fase 2”, che vedrà i medici e tutti gli operatori sanitari ancora in prima linea edancora più esposti, considerando che nell’espletamento delle proprie funzioni, la nostra categoria hapagato già un prezzo altissimo, in altre Regioni, con 151 vittime (ad oggi), “Caduti” in battaglia (termine piùche adeguato il giorno in cui si festeggia La Liberazione). Gli Ordini dei Medici in qualità di Organi Sussidiari dello Stato, sono Enti preposti alla tutela della salutepubblica e quindi a salvaguardia della salute dei cittadini e rappresentano una categoria che nella Regioneconta circa 18.000 iscritti. Prendiamo atto dell’ORDINANZA DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE N. 35 del 24 Aprile 2020, avente adOGGETTO: Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019.Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanitàpubblica: Disposizioni relative alle prestazioni di specialistica ambulatoriale, ma ci sentiamo sollecitati, oltreche dall’obbligatorio senso di interpretazione pro-attiva del ruolo che si è chiamati a svolgere, anche danumerose richieste di chiarimenti da parte dei vari segmenti della nostra complessa ed articolataprofessione.Condividiamo la fase di iniziale riapertura e prendiamo atto delle misure organizzative, di prevenzione e diprotezione, nonché specifiche per la prevenzione di focolai epidemici, per come dettagliato negli allegatidell’Ordinanza stessa, da far adottare anche al privato puro e convenzionato, siamo però preoccupati, chein molti ambiti territoriali, si verificherà l’impossibilità di poter corrispondere alla domanda per ognitipologia di prestazioni in tempi ragionevoli, anche considerando i carichi di lavoro aggiuntivi derivanti dallapregressa domanda sospesa e non soddisfatta, nonché da quelli indotti dalle stesse attività svolte.La consapevolezza che al momento, e chissà per quanto tempo ancora, si sia adottato un sistema ove ilprivato puro e convenzionato lavori di fatto in regime di esclusiva, rende ancor più auspicabile un incontroistituzionale, per chiarire quali siano i piani ed i programmi che la Regione intende adottare al fine di poterrestituire, per step ma in tempi brevi, le Strutture Pubbliche, ivi compresa la Specialistica Ambulatoriale,alla loro mission, attraverso un progetto di adeguamento anche degli organici per la messa in atto di tutti irequisiti necessari, per come richiesto, ed al pari delle strutture Private, ivi compresa la necessità di dare,finalmente, seguito all’effettuazione dei tamponi in tutta la regione a tutto il personale pubblico e privato,nonché la previsione di un programma permanente di verifica e monitoraggio dei requisiti di cui all’allegato1 dell’Ordinanza 35/2020, e ciò sia a garanzia dei cittadini che dei professionisti. E’ a tal fine che ribadiamola disponibilità ad una collaborazione operativa.E’ in tale ottica, ma non solo, che si rende altresì necessario programmare nel tempo unridimensionamento negli Ospedali della rete regionale dai reparti COVID allestiti con il sacrificio delle altrespecialistiche, nonché delle intere strutture, in quanto ha dato e dà impedimento alla prosecuzione esviluppo delle attività di più propria competenza ospedaliera in termini sia di diagnosi, che di cura e follow-up, anche posto che il riavvio delle attività di screening poco senso avrebbero in assenza di conseguenzialiprese in carico complete (diagnostiche pesanti, interventi chirurgici ecc).Gli Ordini scriventi, sollecitano l’utile contestuale potenziamento dell’offerta assistenziale e di ricerca nelcampo delle malattie infettive, approfittando della spinta e dei contributi correlati alla Pandemia COVID-19,attraverso l’istituzione di un Centro Unico Regionale COVID-19 nell’area centrale della Calabria, consideratoche a Catanzaro è presente l’unica Facoltà di Medicina e Chirurgia e due ospedali Hub – “Pugliese-Ciaccio” ePoliclinico Materdomini. Infatti tale centro deve coniugare la ricerca, la formazione e l’assistenza, interagirecon tutti gli altri ospedali Hub e Spoke e la sanità territoriale della Regione. Un modello innovativo checoinvolga tutte le competenze specifiche e le migliori energie.I Presidenti degli Ordini delle cinque province calabresi.