Lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.

Ci risiamo, ci hanno costretto alla CHIUSURA ed abbiamo riaperto dopo 3 mesi, abbiamo regolamentato e contingentato​ gli ingressi, abbiamo rispettato le regole, abbiamo lavorato tanto nella speranza di una ripartenza, abbiamo fatto tutto il possibile per adeguarci, abbiamo sofferto… ma è bene chiarire, una volta per tutte, che tutto il comparto dello SPORT dilettantistico è stato messo in ginocchio…!!!!
Ed ora…le Sue dichiarazioni,​ “una settimana di tempo per adeguarci ” ????!! . Stento a credere …. posso comprendere la grave situazione, posso comprendere il momento tragico, ma non posso comprendere perché il Governo Nazionale ed il Comitato Tecnico Scientifico non abbiano lavorato su un programma di rilancio , su un criterio in base ai metri quadri disponibili ed al tempo concesso ad ogni singolo Atleta ed​ affinché “nessuno venga lasciato da solo”, “nessuno venga lasciato indietro”.
Non comprendo perché posso recarmi tranquillamente a fare un concorso con migliaia di partecipanti, posso andare ad insegnare a scuola in classi di 20 alunni distribuiti in 30-35 metri quadri , posso salire su un mezzo pubblico di appena 40 metri quadri, posso andare a fare la spesa, attendere in fila al supermercato, dove in una giornata sono entrate centinaia o migliaia di persone, dove tutti i prodotti ovviamente vengono manipolati e non possono essere sanificati quotidianamente, dove sopratutto si paga anche in contanti alla cassa ed il carrello della spesa viene maneggiato da tutti; mentre noi, Palestre/Associazioni Sportive Dilettantistiche e piccoli imprenditori di noi stessi, motore dello Sport di base, che operiamo umilmente nel settore del benessere, dove solo ed esclusivamente i soci tesserati possono accedere, dove abbiamo​ pianificato dei turni individuali di allenamento; noi che, avendo a disposizione tutti i recapiti e le mail, ci siamo organizzati​ per tempo, noi che, nella maggior parte dei casi, abbiamo locali dai 300 ai 500 metri quadrati, e quindi possiamo ospitare tranquillamente 10-20 persone ogni 90minuti, mantenendo ben oltre le distanze di sicurezza raccomandate e non determinando alcun assembramento, noi… non possiamo operare, ma dobbiamo chiudere, pur essendo da tutti riconosciuto che lo sport ha un ruolo primario per il benessere psico-fisico, soprattutto in questo momento particolare.
Noi, che ci siamo anche organizzati per i pagamenti con bonifico, da subito, per evitare assembramenti nei locali di segreteria e di accoglienza, noi che possiamo ripartire gradualmente, rispettando tutte le norme ed i dispositivi di sicurezza, offrendo una valida alternativa allo stress crescente e al malessere imperante, noi …. siamo stati abbandonati !
Ho sempre rispettato le regole, ma debbo, dobbiamo riprendere a lavorare, pur nel rispetto delle attuali misure di sicurezza. Non solo il Covid-19 ci ha fatto cadere in un baratro; anche voi, Rappresentanti delle Istituzioni, ci avete messo in ginocchio.
Ma non umiliateci , non vogliamo il vostro aiuto (prestito), noi vogliamo lavorare, ripeto, in sicurezza e nelle nostre Palestre/Associazioni abbiamo tutte le possibilità di farlo…
Caro Presidente Conte, nel ringraziarLa per la Sua cortese attenzione, Le chiedo di riflettere sulle Sue “dichiarazioni”, Le chiedo un momento del Suo tempo, Le chiedo di mettersi nei nostri panni, Le chiedo solo di rispettarci e di rispettare i nostri figli, le nostre famiglie; noi vogliamo solo lavorare IN SICUREZZA, non vogliamo aiuti, preferiamo LAVORARE, siamo abituati a faticare, siamo lavoratori con dignità, siamo​ soprattutto responsabili, consapevoli dei valori della nostra Costituzione, che nel primo articolo afferma “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”».

Marco Vitale
​ Presidente Regionale
“Sport e tempo libero” – Confimitalia

Reggio Calabria , 20.10.2010