Il teatro contemporaneo regionale verso il “CReSCo Calabria”

Nasce CReSCo Calabria. Il Coordinamento delle Reti della Scena Contemporanea (CReSCo) ha registrato per l’anno 2018 dalla Calabria la nuova adesione di otto compagnie teatrali ( Scenari Visibili, Teatro P, Confine Incerto, Teatro Primo, Teatro del Carro, Con i miei occhi, Piccola Compagnia Palazzo Tavoli, Hermit Crub,) che si sommano alle tre compagnie già associate all’organizzazione nazionale(Dracma, Spazio Teatro, Scena Nuda). Una partecipazione dunque di ben undici operatori teatrali, considerevole e inaspettata per una regione da sempre poco presente ai tavoli nazionali del settore. Questa consistente confluenza,dopo una serie di confronti tra le stesse Compagnie, ha determinato la necessità di istituirne un coordinamento regionale per ottimizzare i lavori. Oltre a perseguire la mission nazionale con l’adesione dei singoli promotori calabresi ai tavoli nazionali di lavoro (idee, fondi strutturali, finanziamenti, formazione, internazionalizzazione, etica), CReSCo Calabria si proporrà come interlocutore di settore con la Regione Calabria e con gli enti pubblici locali in linea con le direttrici politiche ministeriali ed europee. L’azione del coordinamento CReSCo Calabria si muoverà in maniera più specifica sul terreno delle poetiche e dei bisogni del teatro contemporaneo con particolare attenzione alle istanze che arrivano dal basso e dando priorità a quei soggetti indipendenti che hanno maggiore difficoltà a sostenersi autonomamente.
“La nascita del coordinamento calabrese – riferisce la Presidente Nazionale Laura Valli durante un incontro al TIP di Lamezia – è frutto di una conoscenza reciproca fondata sulla condivisione del Codice Etico e di un’attenzione alle poetiche e alle politiche del sistema dello spettacolo dal vivo. Crediamo necessario un radicamento del coordinamento nazionale nei territori, in un processo di scambio costante tra la periferia e il centro, nel tentativo di trovare nuovi lessici comuni in grado di incidere sostanzialmente sui processi di trasformazione in atto nel nostro Paese, difendendo le specificità e le differenze che rappresentano la più grande ricchezza di C.Re.S.Co. Su queste premesse accogliamo con entusiasmo i nuovi promotori, in attesa di un prossimo incontro che avrà sede in Calabria al fine di permettere una conoscenza maggiore del contesto, affinché le distanze geografiche non rappresentino mai una barriera ma un’opportunità di senso e condivisione”.
Oltre ad occuparsi dei bisogni primari dei territori e degli operatori regionali, l’azione del coordinamento farà da ponte connettivo tra la scena contemporanea regionale e quello nazionale: le istanze, i temi e le problematiche degli operatori teatrali regionali saranno, per voce del coordinamento, portate all’attenzione dei tavoli nazionali e, viceversa, la progettualità nazionale e internazionale sarà riportata in ambito territoriale regionale in un costante e propositivo confronto con operatori ed enti pubblici. Il tutto sotto principi politici ed etici comuni e condivisi, condicio sine qua non per aderire al CReSCo.
La spinta motivazionale -dichiarano i nuovi promotori- che ha portato tutti noi all’istituzione del CReSCo Calabria è nata principalmente dal bisogno/volontà di dare continuità, sotto principi etici rigorosi e condivisi su scala nazionale, ad una buona di collaborazione progettuale collettiva già sperimentata nella positiva esperienza del coordinamento del teatro regionale che, in dialogo costante con la Regione Calabria, ha portato alla realizzazione e approvazione della legge regionale n°19 sul Teatro.
L’adesione al CReSCo è aperta a tutti gli operatori culturali ed artisti singoli ed è subordinata al vaglio e all’accettazione del direttivo nazionale e del tavolo etico. Ogni soggetto ammesso dovrà sottoscrivere un codice etico di responsabilità sul proprio operato. Il primo referente per il coordinamento Calabria, individuato dal direttivo nazionale, sarà l’attore/regista Andrea Naso della Compagnia Dracma di Polistena (RC).
Che cos’è?
Il CReSCo (Coordinamento Reti della Scena Contemporanea), premio speciale agli UBU 2018, è l’ente nazionale che in ambito di teatro contemporaneo e di spettacolo dal vivo è tra i più fervidi e propositivi interlocutori con il Ministero dei beni artistici e culturali. Riunisce circa 150 operatori nazionali col compito di mettere in relazione tutte queste realtà attraverso tavoli di lavoro tematici. www.progettocresco.it

L’obiettivo?
Mettere assieme gli operatori e gli artisti italiani della scena contemporanea e farli lavorare congiuntamente per costruire un progetto e una sensibilità che siano insieme poetici e politici, necessari per continuare a creare bellezza e pensiero ma anche funzionali alla difesa della dignità lavorativa di chi opera in questo settore, al recupero di un ruolo riconosciuto per gli artisti del contemporaneo nel contesto sociale nazionale, alla crescita complessiva dei linguaggi della ricerca e dell’innovazione. Formalmente il C.Re.S.Co. è un comitato di scopo, regolato dall’assemblea dei promotori, che ha nominato un direttivo, oltre a un presidente, un coordinatore nazionale e un amministratore. Nella pratica, il lavoro concreto di C.Re.S.Co. è articolato in tavoli tematici, gestiti ciascuno da uno specifico coordinatore. I Tavoli di Lavoro vengono convocati costantemente durante tutto l’anno e portano avanti il lavoro di elaborazione teorica e di azione pratica utili al raggiungimento degli scopi di C.Re.S.Co. Dal punto di vista del radicamento sui territori, C.Re.S.Co. è organizzato con circa quindici Antenne Territoriali, ciascuna delle quali è attiva in una singola regione italiana o in macroaree che raggruppano più regioni assieme.
CReSCo ha vinto il Premio Speciale Ubu 2017 con queste motivazioni: “per la sua funzione di osservatorio critico sulle politiche teatrali del nostro Paese e di “pensatoio” intorno alle questioni teoriche suscitate dalla scena contemporanea, oltre che di propulsore di iniziative finalizzate a una più viva presenza delle differenti realtà artistiche nel contesto socio-politico-culturale italiano.”