Un’ Italia jazz.. alla Presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Di Al Tallarita

Un Concerto di inaugurazione per l’incarico ricevuto dall’Italia, di Presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Intitolato”Tribute to Morricone in Jazz ” con l’Orchestra Nazionale Jazz dei Conservatori Italiani , diretta dal M° Pino Jodice. Serata di musica di jazz di emozioni in un bellissimo evento finalmente dal vivo. Che segna un passo per un rientro alla normalità, così come da norme e consuetudine della nostra vita. Fatta di musica e di eventi culturali condivisi. Il ritmo incalzante della musica e degli arrangiamenti di Pino Jodice, maestro e pianista jazz, hanno superato l’iniziale calma piatta della sala piena a metà, per le misure anticovid. Tra personalità e invitati. Dato che la serata era su invito. Preferisco andare direttamente alla musica, suonata e improvvisata fai ragazzi dell’orchestra dei conservatori di musica jazz d’Italia. Scelti tra i migliori elementi, allievi dei singoli corsi. La sezione fiati, merita davvero un plauso . Precisi e anche interessanti nei momenti improvvisativi. Superbi gli arrangiamenti di Jodice. Che hanno saputo testare la resistenza dei ragazzi. In particolare della sezione ritmica dove si è contraddistinto il giovanissimo chitarrista. Un jazz puro, che dall’afro, al funky e in vari tempi, ha saputo regalare ad platea attenta e mista, i brani scelti, del compianto Morricone, in una nuova veste. Nell’auditorium a lui intitolato, a un anno dalla sua scomparsa. Dalle tinte chiare e scure ed eclettiche del jazz. Che è e resta un linguaggio in continua evoluzione. E che primo tra tutti, risente dell’impossibilità di essere eseguito dal vivo. Laddove la performance jazzistica, richiede l’interazione di un pubblico, che ne conosca le parole e sappia tradurre gli intenti. Di una musica si scritta, come per tali arrangiamenti orchestrali, ma soprattutto improvvisata. E in questa particolarità del suo linguaggio, trae spunto dallo spazio, dall’ambiente, dal tempo e dall’interazione dei partecipanti. In quello che invero, è un dialogo che si evolve col pubblico. Serata dunque emozionante. Anche perché vedere giovani musicisti, alcuni diciassettenni, già sul palco della sala Sinopoli, nel gioiello di Renzo Piano, che è di grandi orchestre, è di buon auspicio per il loro futuro da musicisti.