Gioia Tauro, saggio finale della Scuola di danza Fèerique Ballet

 Passione, tenacia, serietà e impegno sono le caratteristiche della  Scuola di danza Fèerique Ballet,straordinaria  realtà  della città di  Gioia Tauro.
Roberta e Rosario Mazzaferro, sono due fratelli (Roberta è la direttrice, mentre Rosario cura la parte amministrativa) che tutti i giovani dovrebbero prendere come esempio, perché da soli e senza l’aiuto di nessuno, con grandi sacrifici, hanno fondato una scuola di danza che nulla ha da inviare alle scuole presenti a Roma o Milano.
Una scuola che sta “sfornando” ballerini professionisti, ballerini che faranno strada, come per esempio  Francesco Congiusti,  che sta studiando  all’Accademia di danza a Roma e tanti altri che, nel corso degli anni si sono distinti a livello nazionale..
Anche quest’anno, come di consueto Roberta Mazzaferro coadiuvata dal maestro Marcel Sociu, hanno preparato il saggio finale che vedrà protagonisti tutti gli allievi della scuola, domani sera a Gioia Tauro , alle ore 20.30, nel cortile della scuola in via Mascagni.
Tutti gli allievi della scuola si esibiranno in due diverse performance: classico e moderno.
Per quanto riguarda il classico, gli allievi porteranno in scena un balletto ambientato nel 1876: Peer Gynt scritto dal norvegese Henrik Ibsen con le musiche di scena di Grieg.

Peer è il figlio di Jon Gynt, uomo un tempo ricco e rispettato. Diventato un ubriacone e perso tutto il suo denaro, Jon lascia Peer e sua madre Åse a vivere in povertà. Peer vuole recuperare l’onore e le ricchezze che il padre ha dilapidato, ma si perde spesso in sogni a occhi aperti e si trascina per la maggior parte del tempo senza far nulla. Viene coinvolto in una rissa e diventa un fuorilegge. Quindi fugge dal suo paese e durante la fuga incontra prima tre giovani vedove e poi una donna vestita di verde, la figlia del re dei troll, che lo vuole sposare.

Solveig, che Peer aveva incontrata a un matrimonio e di cui si era innamorato, lo raggiunge presso la capanna di lui nella foresta per vivere insieme, ma Peer la lascia e si mette in viaggio. Rimane lontano per diversi anni, calandosi in diversi ruoli e occupazioni, incluso quello di uomo d’affari impegnato in una spedizione sulle coste del  Marocco.

 Vaga attraverso il deserto, passa il Memnone e la Sfinge, diventa anche un capo beduino e un profeta. Prova a sedurre Anitra, figlia di un beduino, e finisce segregato in un manicomio al  Cairo, dove viene salutato come imperatore. Infine, ormai vecchio, sulla strada di ritorno a casa fa naufragio. Tra i passeggeri incontra il Passeggero Sconosciuto (considerato da alcuni studiosi il fantasma di  Lord Byron) che vuole usare il cadavere di Peer per scoprire dove si trovano i sogni.

Tornato a casa in Norvegia, Peer Gynt assiste al funerale di un compaesano e partecipa a un’asta, dove vende tutto ciò che possiede della sua vita precedente. Peer incontra il Fonditore di bottoni, il quale sostiene che l’anima di Peer deve finire nel crogiolo di un fonditore insieme ad altri oggetti fusi mal riusciti se Peer non è in grado di dire quando, nel corso della propria vita, è stato “se stesso”. Peer incontra anche un personaggio chiamato l’Uomo Magro (probabilmente il Diavolo), il quale crede che Peer non sia un vero peccatore, un peccatore da mandare all’ inferno.

Peer, molto confuso, finalmente raggiunge Solveig, che lo aveva aspettato nella capanna da quando lui se n’era andato. Solveig sostiene che Peer è sempre stato se stesso nella fede, speranza e amore che lei prova da sempre per lui. Grazie all’amore di Solveig, Peer viene finalmente redento.

La seconda parte dell’evento sarà così articolata: One More Night di Katia Barillà, Rosaria Mormoro e Cosimo Irrera “Progetto Salsa”; Zumba Kids di Luana De Moro; Amazzonia di Giovanna e Rosaria Mormoro “Progetto Salsa”; Zumba e Zumba Step di Luana De Moro e Where I Go? Di Giada Morandin, danza Alessia Bruzzese.

Infine gran finale con  Jubox, coreografie: Marcel Suciu, Roberta Mazzaferro, Giada Morandin, Stefano Dionisio e Frank Polvere.

Danzeranno tutti gli allievi della scuola.

Caterina Sorbara