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“Il contrasto alla violenza di genere. Realtà e prospettive nella Piana di Gioia Tauro”.

E’ il tema dell’iniziativa promossa dall’Osservatorio Regionale sulla violenza di genere, d’intesa con la Questura di Reggio Calabria e il Comune di Gioia Tauro.
L’evento si è tenuto ieri pomeriggio a Gioia Tauro nella storica Sala Fallara, ed è stato magistralmente presentato e moderato da Domenico Barone Componente ORVG.
Barone, dopo i saluti istituzionali, ha sottolineato che l’Osservatorio ha programmato due eventi per la sensibilizzazione sul tema del contrasto alla violenza di genere: uno che si è tenuto nella locride e l’altro a Gioia Tauro, perché la città rappresenta il centro della Piana.
Finalità delle iniziative è quello di presentare il protocollo L.I.A.N.A. della Questura di Reggio Calabria, azione di prevenzione e contrasto alla violenza di genere ed il progetto dell’Osservatorio, in collaborazione con l’USR-Ufficio VI Ambito Territoriale di Reggio Calabria, avente ad oggetto il percorso didattico formativo, denominato “Adotta la storia di una vittima di femminicidio”.
Subito dopo Mario Nasone Coordinatore ORVG, ha illustrato il ruolo dell’Osservatorio nella conoscenza e nella sensibilizzazione.
Per il coordinatore dell’Osservatorio, “è venuto il momento di attivare una rete di attori – istituzionale e sociale – in grado di intercettare quella domanda sommersa di aiuto di donne, che ancora subiscono in solitudine il problema della violenza e, soprattutto, di avviare programmi di prevenzione partendo dal mondo della scuola, dove le nuove generazioni devono essere educate ai valori del rispetto degli altri”.
Nasone dopo aver ricordato alcune donne vittime di violenza come per esempio Anna Maria Luci; Maria Chindamo; Francesca Bellocco; Maria Concetta Cacciola e Rossella Casini, ha espresso “apprezzamento per il lavoro che sta svolgendo il Questore Maurizio Vallone, che ha portato moltissime donne in pochi mesi a rivolgersi con fiducia alle forze dell’ordine, a denunciare e ad avere risposte dalla rete sociale di ascolto contro la violenza di genere.
Un lavoro che ora si deve estendere maggiormente nella Ionica e nella Tirrenica sprovviste di centri antiviolenza autorizzati dalla Regione, servizi qualificati indispensabili per dare risposte immediate alle donne che vivono questa condizione di grave sofferenza e che hanno bisogno di supporto e di accompagnamento per trovare il coraggio di reagire alla violenza subita”.
A seguire si sono succeduti gli interventi del sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio; del Presidente del Tribunale di Palmi Concettina Epifanio e di Giovanni Carbone, Docente presso USR-Ufficio VI Ambito Territoriale di Reggio Calabria; i quali hanno rimarcato l’importanza della tematica affrontata.
Dopo la testimonianza di due ragazze del liceo Scientifico “R.Piria”di Rosarno, presieduto dalla prof.ssa Mariarosaria Russo, che hanno ricordato la tragica vicenda della Baronessa di Carini, uccisa barbaramente dal padre nel 1563; il Questore di Reggio Calabria Maurizio Vallone ha presentato, dopo la visione di un video, il Protocollo L.I.A.N.A.
Nasone ha anche annunciato che, nel progetto sono inseriti dei corsi di autodifesa per le donne e saranno tenute lezioni nelle scuole, per insegnare alle ragazze tecniche di difesa personale.
Andrea Milani comandante Gruppo Carabinieri di Gioia Tauro, ha illustrato il modello operativo dell’Arma sul contrasto alla violenza di genere.
Importanti sono le stazioni dell’arma nei comuni perché hanno un ruolo di sentinella.
Paola Cammareri Componente ORVG ha presentato il progetto “Adotta la storia di una vittima di femminicidio”.
Progetto già abbracciato da molte scuole che hanno intitolato spazi della scuola alla vittima adottata.
Due le prerogative del progetto: Memoria e Impegno.
Eleonora Mazzacua del centro Antiviolenza Thouret di Gioia Tauro, ha sottolineato gli ottimi risultati raggiunti dal centro, nonostante le molte difficoltà oggettive.
Toccante è stata la testimonianza di Vincenzo Chindamo, fratello di Maria Chindamo,che si è soffermato sulla sub-cultura che ancora impera nei centri pianigiani.
Sub-cultura di cui la sorella è stata vittima.
Chindamo, ha ringraziato il Liceo Scientifico “R.Piria” di Rosarno per aver adottato la storia della sorella, intitolando un’aula.
“Dobbiamo lottare tutti insieme per costruire una cultura diversa dall’attuale”.
Infine Fratel Stefano Caria responsabile della Comunità Luigi Monti di Polistena si è soffermato sulle violenze che i minori subiscono in famiglia.
Numeroso il pubblico presente, tra cui autorità religiose, civili e militari.
Caterina Sorbara