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Taurianova, nonostante gli incontri con le persone preposte non cambia la situazione al centro dialisi

Il dr. Pino Pardo – nella qualità di già dializzato e trapiantato renale, già Presidente del Comitato di Tutela “Pro-Centro Dialisi” di Taurianova (RC) e di paziente curato in follow-up nel post-trapianto del rene – informa che nonostante le promesse fatte ed i solleciti effettuati – anche a seguito di incontri con la dr.ssa Gabriella Eburnea, Direttrice ASP Distretto Tirrenico a Palmi e in Prefettura, a Reggio Calabria con il Capo Gabinetto dr. Marco Oteri – sulle criticità, al Centro Dialisi di Taurianova, non è stato, ancora, sostituito il medico no-vax sospeso dall’ASP di Reggio Calabria, né integrati gli infermieri venuti meno per trasferimenti e pensionamenti; dopo aver pregato e supplicato con il cuore in mano il Capo Gabinetto del Prefetto illustrando la situazione e dopo diverse sollecitazioni fatte all’Ufficio del Prefetto, devo, mio malgrado, prendere atto che non è stata recepita l’urgente necessità del “Centro”; non riesco a comprendere cosa dovrà accadere perché si disponga a riconoscere quanto oggettivamente e giustamente imploro; speravo mi fosse usata – almeno come paziente – la cortesia di non essere preso in giro.
Innanzitutto chiedo scusa per la lunga relazione che vado ad esplicare, ma la prolissità è giustificata dall’esigenza di informare compiutamente la collettività delle motivazioni del disagio espresso.
Gli incontri in Prefettura e con il Dirigente ASP sulla carenza di personale al Centro Dialisi di Taurianova, non producono risultati; perdurando la situazione i medici e gli infermieri del “Centro” preannunciano l’osservanza solo del normale turno di lavoro: verosimile lo stop dell’attività emodialitica. Allora dovrò chiedere chi all’ASP di Reggio Calabria dovrà assumersi la responsabilità, ma è già responsabile chi non prende, ora, gli adeguati provvedimenti perché l’attività del “Centro” fluisca nella regolarità.
L’albo pretorio dell’ASP, giornalmente, pubblica l’assunzione di personale da altre aziende, perché ciò non è stato ancora fatto per il Centro Dialisi di Taurianova? Perché non viene bandito alcun avviso o concorso? Sono deluso, ma determinato: nulla sarà da me lasciato d’intentato pur di raggiungere la sospirata meta.
– Valutato che ormai, nel Centro Dialisi di Taurianova, è rimasto, in attività lavorativa, un numero insufficiente di Dirigenti Medici per assicurare la regolare rotazione nei turni di servizio, con il rischio di non poter dare continuità al mantenimento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per l’attività emodialitica; al Centro di Attività Nefro-Dialitica sono rimasti in servizio solo tre Dirigenti Medici: il dott. Vincenzo Bruzzese; la dott.ssa Stefania Conti; il dott. Rosario D’Amore;
– considerato che il medico no-vax sospeso dall’ASP non è stato sostituito dalla dirigenza reggina e non risulta che sia stata attivata procedura fra i medici nefrologi per l’assunzione a tempo determinato per la sostituzione del medico assente perché sospeso;
– posto in evidenza che il trattamento emodialitico è una prestazione sanitaria “salvavita” per i pazienti che ne hanno necessità e, pertanto, non può essere interrotto o sospeso;
– risaputo che i Dirigenti Medici, per non incorrere in uno stato di “interruzione di pubblico servizio” stanno da tempo producendo ogni sforzo per garantire la copertura dei turni rinunciando alle ferie e al riposo attuando ripetuti raddoppi di turni; l’Ispettorato del lavoro controlli la regolarità sulle condizioni del lavoro (turni, straordinari, etc.) svolto dai dipendenti del Centro Dialisi di Taurianova.
– ritenuto che nonostante ciò, sia altamente probabile che si possano verificare delle improvvise situazioni da far sì che i turni del personale medico rimangano “scoperti” per cause di forza maggiore; precisando che ci sono attualmente tante persone con gravi malattie renali che ancora non sono dializzati e che dovranno esserlo a breve termine, ma causa la carenza di personale non potranno essere accolti in emodialisi;
Faccio presente che il Reparto Dialisi di Taurianova sviluppa anche un’attività ambulatoriale specialistica nefrologica in favore di molte centinaia di persone che, pur non avendo necessità di ricorrere alla dialisi, hanno bisogno di assistenza medica specialistica per conservare la loro funzione renale “residua”. È proprio in base all’analisi di tale attività che, con “dati alla mano”, si evince la necessità di provvedere all’incremento numerico del personale per poter assistere un numero maggiore di malati non solo dializzati.
Per quanto detto, è urgente porre rimedio, alla criticità per la carenza di personale assumendo un medico nefrologo e altro personale infermieristico. L’insufficienza del personale fin quì rilevata è aggravata con la messa in quiescenza di alcune unità e l’usufruire delle ferie di un dirigente medico anch’egli prossimo al pensionamento.
Espresse le ragioni del notevole disagio dalle notizie provenienti dalle vissute condizioni del Centro Dialisi; si deduce che il “malato” da curare è in primis il Centro Dialisi stesso.
Delle necessità della “Dialisi” di Taurianova ho scritto e parlato con Persone che contano a cui ho chiedo giustizia, secondo i dettami della Costituzione, e di conseguenza tentare di riabilitare la tanto umiliata sanità calabrese.
A mio nome parlo, ma sento la responsabilità di parlare soprattutto a nome dei tanti ammalati “utenti” del “Centro” di Taurianova. In noi tutti, vi è la piena consapevolezza che le diverse istanze e rivendicazioni si trovino tutt’oggi collocate in uno scenario di avvilente non curanza sulla carenza di personale al Centro Dialisi e con esso sull’attività ambulatoriale specialistica nefrologica.
Numericamente il personale continua ad essere insufficiente ma il numero dei pazienti emodializzati continua ad aumentare. Ad oggi i pazienti che dializzano al centro dialisi di Taurianova sono 53, e in vista ci sono imminenti ingressi. Il numero di infermieri che garantisce l’assistenza, che per legge dovrebbe essere di 1 infermiere per 3,5 persone, ad oggi è di 1 infermiere per 5,5 persone. Il carico di lavoro per infermieri e medici, considerando anche le dialisi notturne dei pazienti Covid, è insostenibile. I medici, quasi sempre uno a turno, come possono garantire la contemporanea assistenza ai pazienti dializzati (spesso anche pazienti critici) ai trapiantati del rene, a coloro che afferiscono all’ambulatorio nefrologico, e ai pazienti inviati dal P.O di Polistena per consulenza? Non sorprenderà se l’attività del “Centro” dovesse fermarsi.
Dalla situazione descritta scaturiscono implicazioni che non possono essere sbrigativamente sottovalutate, perché inserite in un frangente storico “piagato” da profonde ed irrisolte problematicità sanitarie, infliggendo un’ulteriore ed “insanabile lesione” al carattere democratico identificante, nella salute, un diritto costituzionalmente e universalmente riconosciuto; viviamo in un territorio dove vedere riconosciuti i più elementari diritti diventa complicato, se non addirittura impossibile.
Sembra non di meno importante rammentare l’inevitabile impatto che, un eventuale blocco della struttura, potrebbe determinare sul vasto e differenziato immaginario collettivo. Si può credere che sia così? Spero non sia nelle intenzioni di nessuno, ma tutto il resto, purtroppo, lo fa presagire!
Ho scritto fiumi di parole in articoli che la stampa e i social hanno puntualmente e diffusamente pubblicato e, come ho già detto, ho incontrato la dr.ssa Gabriella Eburnea, Direttore del Distretto dell’Area Tirrenica e sono stato ricevuto in Prefettura a Reggio Calabria dal Capo Gabinetto dr. Marco Oteri. Queste Autorità preposte devono rispettare le leggi dello Stato, la Costituzione riconosce al cittadino il diritto alla sanità, chi non riconosce questo diritto vìola le leggi dello Stato! I pazienti non cercano la pietà di nessuno o la rincuorante pacca sulla spalla, ma, attraverso chi rappresenta le Istituzioni, il riconoscimento del diritto di essere tutelati e curati: per le Autorità preposte è preciso dovere costituzionale! Penso siano capaci di superare ogni steccato burocratico per far prevalere il buon senso; non si può rimanere insensibili alle serie questioni poste.
Il Centro Dialisi di Taurianova è ormai diventato “Patrimonio della Piana di Gioia Tauro” ed è dovere di tutti custodirlo, perciò invito, chiunque ha potere decisionale dare indicazione per soluzioni concrete sulle problematiche sanitarie e recepire le “voci dolenti” dei malati non con l’orecchio soltanto, ma con il cuore per dare così, dopo decenni di sofferenze, un poco di serenità a noi sventurati, mortificati utilizzatori delle prestazioni, garantendoci la continuità dei trattamenti. È necessario si tenga ben presente che l’emodialisi sconvolge la vita dell’ammalato e della famiglia di appartenenza. I pazienti sono cittadini residenti nel comprensorio dei comuni della Piana che chiedono di ricevere cure puntuali ed esaustive e essere sollevati dalla dura cattiva sorte; si tratta di una situazione di “disagio” da analizzare attentamente. Coltivo la speranza che venga recepita la questione e che si capisca che parliamo di un doveroso servizio da espletare in favore degli ammalati renali residenti nella Piana.
Vi prego, con il cuore in mano, con umida commozione, affinché le attese e le umane speranze lascino il posto alla certezza (senza la logorante angosciosa preoccupazione) di avere un luogo dove potere curare le nostre malattie e di trovare sempre un Medico che possa guidarci nel nostro segnato percorso di vita residuale ed al fine riavere, forse, la dignità perduta, ricordando che la salute del cittadino è un bene comune prezioso che deve essere salvaguardato; ritegno giusto e degno di credibilità quanto ho fino ad ora argomentato.
Qui chiedo l’impegno di aiutare in particolare il bisogno dei dializzati dei trapiantati del rene e delle loro famiglie, che pur nelle diverse situazioni umane, sperano nel concreto aiuto.
Grazie a Voi, Uffici di Prefettura e ASP, da cittadino e da trapiantato renale, per quanto riuscirete a fare. È risaputo che il nostro sistema sanitario, nell’attuale fase temporale, e caratterizzato da tante contingenze negative, ma la “buona sanità”, anche se dipende soprattutto dalla qualità professionale degli operatori, dipende anche da un sistema sanitario che li metta in condizione di lavorare bene.
Di recente mi sono rivolto a S.E. il Signor Prefetto a cui devo riconoscenza e gratitudine per avermi dato la possibilità di poter giungere a quel “tavolo” (insieme all’amico di tante battaglie il dr. Giacomo Alviano) in quel luogo, in presenza dell’Autorità all’uopo delegata, ho chiesto e indicato la soluzione del problema dialisi e lì si è accesa la mia speranza rivolta a fatti concreti perché ormai nulla è più dilazionabile per le criticità strutturalmente persistenti al punto da incidere sulle molteplici dinamiche del sistema organizzativo.
Nell’incontro collegiale con Dirigente ASP ho sollecitato la soluzione dei problemi del Centro Dialisi taurianovese, cercando di sensibilizzare le diverse Autorità sanitarie, affinché ciascuno dirigente, per la propria competenza, intervenisse, nell’immediato, per dotare la struttura dialitica di Taurianova del Personale medico infermieristico necessario. Ho scritto e illustrato, indicando dati precisi, invitando le Autorità preposte a visitare il Centro Dialisi di Taurianova per rendersi conto, personalmente, verificando, che la situazione da me descritta è reale.
È evidente che siffatta condizione, vissuta e affrontata in modo ammirevole dal personale medico e paramedico, non può protrarsi a lungo ed è pericoloso sottovalutarla perché la questione riguarda ammalati particolarmente fragili e perciò ad alto rischio.
Ulteriore carico di lavoro è determinato dalla installazione del Punto Intervento Nefro-Dialitico di urgenza/emergenza presso l’Ospedale di Polistena. Più in generale è da considerare che gli estenuanti raddoppi di turni e reperibilità notturna e festiva attuati, sono a limite della regolarità contrattuale ed i responsabili, energici medici ed infermieri, potrebbero far venire meno la qualità del delicato vitale servizio; l’Ispettorato del lavoro controlli la regolarità del lavoro svolto al Centro Dialisi di Taurianova.
Ad onor del vero la mia precisa ed insistente richiesta, fatta personalmente alla Dottoressa Eburnea, di visitare il “Centro” è stata accolta, ma nonostante la visita di verifica sul posto effettuata al Centro Dialisi di Taurianova dalla Dirigente ASP, che ha rilevato le criticità, nulla di concreto è avvenuto. Si desume che – nonostante l’impegno profuso da tutto il Personale del Centro Dialisi – al minimo evento imprevedibile (malattia, congedo improcrastinabile etc.) di un medico o di un infermiere, il “sistema” dialisi rischi di andare in serio affanno al punto di non essere in grado di garantire la dovuta essenziale assistenza ai malati bisognosi di cure “salva-vita”. È con due dei medici in servizio al “Centro” Dialisi che ho rappresentato, al Direttore del Distretto Sanitario Area Tirrenica, tutte le necessità ed apprensioni sopra elencate.
Concludendo chiedo la pronta nomina del medico nefrologo per integrare il medico no-vax sospeso e la nomina di almeno un infermiere.
Nell’attesa ringrazio per quanto verrà fatto per venire incontro alle legittime necessità dei pazienti che, con i loro preoccupati familiari, sperano nella soluzione del problema dialisi.
Finita la speranza – valutato che la pazienza non si compra in farmacia – resta solo considerare (di concerto con pazienti, familiari, ex componenti il Comitato e con la comunità taurianovese) di intraprendere diverse mirate iniziative.
dr. Pino Pardo, già dializzato e trapiantato renale, già Presidente del Comitato di tutela “Pro-Centro Dialisi” di Taurianova