• Home »
  • News »
  • La voce della tendopoli contro il teatrino dell’ipocrisia e della memoria corta

La voce della tendopoli contro il teatrino dell’ipocrisia e della memoria corta

Di seguito il comunicato sulle minacce ad un abitante della tendopoli dopo l’incontro al comune di San Ferdinando di venerdì scorso, con richiesta di diffusione e pubblicazione:

SAN FERDINANDO (RC): DOPO L’INCONTRO DI VENERDì SCORSO ARRIVANO LE INTIMIDAZIONI AGLI ABITANTI DELLA TENDOPOLI
Dopo il teatrino di venerdì scorso, dove un abitante della tendopoli aveva denunciato ancora una volta l’ipocrisia di istituzioni, sindacati e associazioni rispetto alla gestione della questione abitativa. Lo stesso, qualche giorno dopo, lunedì, è stato convocato da un funzionario del comune per un incontro a piazza Nunziante, dove ha sede l’amministrazione. Qui si è trovato davanti 6 uomini, ne conosceva solo uno, che lavora nel comune, gli altri 5 non si sono mai qualificati, neanche quando è stato chiesto loro di farlo. La conversazione è stata molto breve e queste persone hanno chiesto più volte all’abitante: chi ti ha mandato a fare l’intervento venerdì? per chi lavori? chi ti paga? cosa vuoi? voi della tendopoli cosa volete? Insomma, una chiara intimidazione!
Di lì a un’ora si è tenuto l’ennesimo incontro a Reggio, in prefettura, con la partecipazione del sindaco di San Ferdinando e le forze dell’ordine, nel corso del quale il prefetto ha comunicato ai giornalisti presenti le difficoltà incontrate nello sgomberare la famosa tendopoli. Certo è difficile pensare che delle persone che hanno solo quel luogo per vivere e per lavorare lo lascino in assenza di reali alternative abitative. Quelle proposte sino ad ora sono assurde (andare a vivere in un centro Sprar per 6 mesi massimo, ovviamente senza poter scegliere dove, in comuni sparsi in tutta Italia!) o irrealizzabili (utilizzo dei beni confiscati e l’annunciazione di un fondo di garanzia per gli affitti calmierati!). E infatti ieri l’ennesimo tentativo di censimento delle persone che vivono in tendopoli è stato del tutto ignorato. In realtà, come è stato già raccontato, delle case vere a Rosarno ci sono e sono state costruite con fondi europei dedicati proprio ai lavoratori immigrati (!). Si tratta di 6 palazzine nuove, che possono ospitare 250 persone, in contrada Serricella. Ma ovviamente di quelle nessuno parla… come mai?
Oltre a esprimere la nostra piena e incondizionata solidarietà e vicinanza alla persona che è stata minacciata e a tutti coloro che resistono e lottano nei campi di Stato, ribadiamo che GLI ABITANTI DELLA TENDOPOLI SONO STANCHI DI ASCOLTARE BUGIE E FALSE PROMESSE, NON SARANNO MINACCE E INTIMIDAZIONI A FERMARCI! MA C’è BISOGNO DI PIù VICINANZA REALE A QUESTE PERSONE E MENO PROCLAMI!

Comitato Lavoratori delle Campagne

Rete Campagne in Lotta

Il giorno sab 2 feb 2019 alle ore 11:32 Campagne In Lotta ha scritto:

Di seguito il comunicato sull’incontro avvenuto ieri al Comune di San Ferdinando, con richiesta di diffusione e pubblicazione. Al seguente link potete trovare anche il video con l’intervento critico dell’unico abitante della tendopoli presente.

LA VOCE DELLA TENDOPOLI CONTRO IL TEATRINO DELL’IPOCRISIA E DELLA MEMORIA CORTA

LA VOCE DELLA TENDOPOLI CONTRO IL TEATRINO DELL’IPOCRISIA E DELLA MEMORIA CORTAE' terminato lo squallido incontro in Comune a San Ferdinando, per costituire un fantomatico comitato per il riutilizzo delle case, ancora una volta parlando e pontificando senza interpellare i diretti interessati, gli unici che avrebbero davvero diritto di prendere parola sulla questione. Ci hanno pensato loro a ricordare come stanno le cose e sottolineare le bugie e l'ipocrisia di istituzioni, associazioni e sindacati: un abitante della tendopoli si è conquistato la parola inchiodando tutti alle loro responsabilità, mentre nel frattempo veniva distribuito un volantino a tutti i presenti per riportare la voce ignorata di chi vive in Tendopoli. Ha evidenziato l’ipocrisia del sindaco di San Ferdinando che continua a ribadire che la baraccopoli non è sotto la sua responsabilità e si fa bello oggi a proporre la soluzione delle case, così come quella dell’USB, sindacato esperto in sciacallaggio, e dell’associazionismo dell’”accoglienza degna” ,che a loro volta hanno voluto sottolineare la loro totale e incondizionata preferenza per la soluzione delle case fin dal principio…Peccato che ai tempi dello sgombero nel 2017 furono proprio tra i promotori della nuova tendopoli, ignorando chi da anni chiedeva documenti e case. Che memoria corta! O sarà malafede?Il compagno della tendopoli ha inoltre ricordato che le case ci sono, non vanno cercate o riqualificate, sono pronte all'uso e i fondi erano stati stanziati specificatamente per gli immigrati che vivono e lavorano nella Piana. Le istituzioni creano ancora una volta una guerra fra poveri, in questo caso rosarnesi e abitanti della tendopoli, buttando benzina sul fuoco invece di mettere in atto misure concrete. Non sono mancate incursioni di persone tra la platea (chissà, forse foraggiate da chi ne aveva tutti gli interessi) che hanno rivendicato le case solo per gli italiani. In conclusione, l’inutile teatrino ha partorito come massima proposta pratica l’istituzione di “procedure” che i comuni potranno seguire per destinare i fondi dei vari bandi per il riutilizzo e il ripristino di case per italiani e immigrati, senza minimamente nominare gli stabili già esistenti.Gli abitanti della tendopoli sono stanchi di sentire bugie e di aspettare ancora: LE CASE CI SONO E NON SERVONO COMITATI E “BUONE PRATICHE” PER RIEMPIRLE. SAREMO ANCORA QUI A RICORDARLO, ATTRAVERSO LA LOTTA, GIORNO DOPO GIORNO.qui il resoconto sulle soluzioni abitative già progettate e realizzate nella piana di Gioia Tauro : http://campagneinlotta.org/resoconto-sulle-soluzioni-abitative-progettate-e-realizzate-nella-piana-di-gioia-tauro/

Pubblicato da Comitato Lavoratori delle Campagne su Sabato 2 febbraio 2019

E’ terminato lo squallido incontro in Comune a San Ferdinando, per costituire un fantomatico comitato per il riutilizzo delle case, ancora una volta parlando e pontificando senza interpellare i diretti interessati, gli unici che avrebbero davvero diritto di prendere parola sulla questione. Ci hanno pensato loro a ricordare come stanno le cose e sottolineare le bugie e l’ipocrisia di istituzioni, associazioni e sindacati: un abitante della tendopoli si è conquistato la parola inchiodando tutti alle loro responsabilità, mentre nel frattempo veniva distribuito un volantino a tutti i presenti per riportare la voce ignorata di chi vive in Tendopoli. Ha evidenziato l’ipocrisia del sindaco di San Ferdinando che continua a ribadire che la baraccopoli non è sotto la sua responsabilità e si fa bello oggi a proporre la soluzione delle case, così come quella dell’USB, sindacato esperto in sciacallaggio, e dell’associazionismo dell’”accoglienza degna” ,che a loro volta hanno voluto sottolineare la loro totale e incondizionata preferenza per la soluzione delle case fin dal principio…Peccato che ai tempi dello sgombero nel 2017 furono proprio tra i promotori della nuova tendopoli, ignorando chi da anni chiedeva documenti e case. Che memoria corta! O sarà malafede?
Il compagno della tendopoli ha inoltre ricordato che le case ci sono, non vanno cercate o riqualificate, sono pronte all’uso e i fondi erano stati stanziati specificatamente per gli immigrati che vivono e lavorano nella Piana. Le istituzioni creano ancora una volta una guerra fra poveri, in questo caso rosarnesi e abitanti della tendopoli, buttando benzina sul fuoco invece di mettere in atto misure concrete. Non sono mancate incursioni di persone tra la platea (chissà, forse foraggiate da chi ne aveva tutti gli interessi) che hanno rivendicato le case solo per gli italiani. In conclusione, l’inutile teatrino ha partorito come massima proposta pratica l’istituzione di “procedure” che i comuni potranno seguire per destinare i fondi dei vari bandi per il riutilizzo e il ripristino di case per italiani e immigrati, senza minimamente nominare gli stabili già esistenti.
Gli abitanti della tendopoli sono stanchi di sentire bugie e di aspettare ancora: LE CASE CI SONO E NON SERVONO COMITATI E “BUONE PRATICHE” PER RIEMPIRLE. SAREMO ANCORA QUI A RICORDARLO, ATTRAVERSO LA LOTTA, GIORNO DOPO GIORNO.